Gli/le influencer impazzano e sono ormai fonte di ispirazione per giovanissimi e non solo, e dunque perché non creare un gruppo di lavoro capace di sfruttarne il potenziale nel modo corretto e al momento giusto per ottenere il miglior impatto commerciale possibile? Questo è esattamente ciò che ha fatto M&C Saatchi PR con la creazione del suo ‘Influencer Squad’, un team dedicato a livello globale che si occuperà di sviluppare le migliori strategie e progetti di influencer marketing per clienti quali Peroni, Nastro Azzurro, Dixons Carphone e Foot Locker. Dal gruppo, che sarà attivo a Londra, New York, Madrid, Parigi, Berlino, Milano e Dubai, ci si aspetta un contributo pari al 15% del fatturato di M&C Saatchi già nella seconda parte del 2017.
Alla guida delle ‘squadre’ ci sarà Meredith Brengle, già Direttrice in M&C Saatchi PR con più di 13 anni di esperienza in ambito digital, social e di influencer program, specializzata in progetti di respiro internazionale; ha affermato:
“Nonostante i social media stiano condizionando il comportamento dei consumatori e di conseguenza il mercato, gli ‘influencer’ sono spesso confusi dalle aziende come dei tool puramente tattici di PR. Io credo che questo tipo di campagne di brand ambassador, se fatte nel modo giusto, possano veramente creare un enorme impatto, misurabile su tutti i nostri clienti e in tutto il mondo.”
Oltre alle ‘super squadre’, in un mondo in cui i brand cominciano con convinzione a strizzare l’occhio non soltanto ai top influencer alla Chiara Ferragni, ma anche ai micro influencer*, sul web si trovano anche diverse piattaforme che mettono in contatto influencer e brand:
- Buzzoole, italiana forte anche all’estero, tra i cui clienti spiccano Ferrero, Costa Crociere, Red Bull, Ford e Nissan i clienti, con il suo algoritmo permette all’influencer di iscriversi e, collegando i propri social account e blog, di vedere una mappa della propria influenza sociale, e nel contempo, consiglia le persone ai brand secondo caratteristiche e finalità comuni alle loro campagne analizzando i profili degli influencer.
- Your Brand Camp, decisamente dalla parte degli influencer, in cui il brand pubblica brief e descrizione del progetto e gli influencer possono iscriversi.
- InstaBrand, leader dell’influencer marketing che vanta una lista di clienti molto prestigiosa, non permette ai blogger di vedere le campagne aperte, ma solo di scegliere se essere inclusi nella ricerca di influencer e se essere contattati direttamente dalle agenzie pubblicitarie oppure no.
- Advowire, che regala all’influencer una dashboard per gestire le attività e soprattutto una lavagna che segnala le campagne aperte e il lavoro dei colleghi.
- Blogdash, la decana delle piattaforme rimasta indietro con i tempi (tra i social non include Instagram), che però continua a raccogliere una vasta comunità di blogger e brands e per questo, rimasta un punto di partenza per nuovi blogger.
* Micro Influencer: hanno una fan base piuttosto ristretta (non più di 10.000 followers) ma molto attiva, responsive e partecipativa, e per questo, sono entrati anche loro nel mirino dei brand. Questa forma di Influencer Marketing viene utilizzata soprattutto su Instagram perché è la piattaforma che più si presta più efficacemente alla condivisione di contenuti visual.