Definire una strategia vincente non è facile, ma altrettanto difficile è metterla in pratica: è un concetto quasi scontato, ma nonostante questo si pone molta energia sul “cosa” (la strategia), ma si tralascia la progettazione sul “come” (l’esecuzione). Ed è qui che entra in campo l’Execution Management, ovvero la disciplina che permette ai singoli e alle organizzazioni di fare accadere le cose.
Abbiamo già parlato delle prime 2 discipline dell’Execution: il focus e la misurazione. (“La prima regola dell’Execution Management: mettere a fuoco gli obiettivi strategici fondamentali” e “La seconda regola dell’Execution Management: agire sulle misure lead“)
In questo articolo esploriamo la terza disciplina: il coinvolgimento delle persone.
Le strategie “tratto di penna” e quelle “cambiamento dei comportamenti”
«Le prime si possono realizzare semplicemente avendo le risorse e l’autorità: per esempio l’investimento in un macchinario per la fabbrica, una serie di assunzioni per rafforzare un reparto, una campagna pubblicitaria, un’acquisizione».
Le seconde – per esempio migliorare il livello di customer satisfaction nei negozi, o migliorare le competenze dei venditori in un contesto omnicanale, richiedono cambiamenti di comportamento, spesso di molte persone.
E cambiare il comportamento delle persone è difficilissimo.
La seconda regola dell’Execution Management: coinvolgere le persone
Le persone giocano in modo diverso quando sono loro che tengono il punteggio.
Guarda un qualsiasi gruppo di adolescenti giocare a calcio. Fintanto che nessuno tiene il punteggio, non è una vera partita. Parlano, ridono e si divertono.
Le cose cambiano quando qualcuno inizia a tenere il punteggio. Il gioco diventa più intenso. Dialogano tra di loro, pianificano, giocano sul serio.
La Disciplina 3 è la disciplina del coinvolgimento.
Le persone danno il massimo quando sono coinvolte emotivamente e il più elevato livello di coinvolgimento si ottiene solo quando conoscono il punteggio, indipendentemente dal fatto che stiano vincendo o perdendo la partita.
È una regola molto semplice. Lo scoreboard (il tabellone segnapunti) è spesso progettato dai giocatori stessi, ed è alquanto diverso dal complesso tabellone che gli allenatori amano creare.
Le misure lag e lead non avranno alcun significato per il team, a meno che non riesca a vedere i progressi in tempo reale.
In qualsiasi momento i team devono sapere se stanno vincendo o perdendo, per avere chiaro come giocare la partita e le mosse da effettuare.
Per questo occorre mostrare visivamente in modo immediato su un tabellone l’andamento delle misure Lead e aggiornarle regolarmente.
Per un team, vedere come si sta procedendo rispetto a un parametro che il team stesso ha scelto è una garanzia di forte coinvolgimento ed un elemento fondamentale per il successo del progetto.