Le prime tre discipline, definiscono le regole del gioco, la quarta è la “realizzazione” del gioco, in cui le persone agiscono individualmente e come team – impegnandosi in attività ideate da loro, e non calate dall’alto – e si aggiornano sui progressi verso l’obiettivo.Chris McChesney
Sai cosa fare per ottenere risultati migliori, ma non sai come farlo? È una questione di Execution Management.
Scopriamo insieme di cosa si tratta.
Che cos’è l’Execution Management?
L’execution management è la disciplina che permette ai singoli e alle organizzazioni di fare accadere le cose.
Quali sono le discipline su cui focalizzarsi per applicare delle strategie di Execution Management efficaci?
Per comprendere meglio di cosa stiamo parlando è utile soffermarci sul libro “THE FOUR DISCIPLINES OF EXECUTIONS” di Chris McChesney, Sean Covey, Jim Huling. Gli autori individuano 4 discipline, attraverso le quali i leader potranno conseguire risultati eccellenti, anche quando implementare le nuove strategie richiede cambiamenti profondi nel comportamento del team.
La quarta disciplina dell’Execution Management si focalizza sul team e ci accompagna costantemente nel percorso verso la performance.
Dopo aver identificato gli obiettivi strategici fondamentali (La prima regola dell’Execution Management: mettere a fuoco gli obiettivi fondamentali), dopo aver costruito le corrette misure “leva” (La seconda regola dell’Execution Management: agire sulle misure lead), dopo aver coinvolto emotivamente i collaboratori (La terza regola dell’Execution Management: coinvolgere le persone), la quarta disciplina ci accompagna nel processo di creazione del senso di responsabilità.
La quarta regola dell’Execution Management: responsabilizzare il team
Il senso di responsabilità dà la certezza alle persone del team che il proprio lavoro influenzi direttamente il risultato finale. E non c’è nulla di maggiormente motivante quanto la sensazione di poter “vincere” la propria sfida.
La disciplina della responsabilizzazione comprende 2 elementi operativi fondamentali:
- Definire un sistema di incontri periodici e ben strutturati.
- I team efficaci fanno ciclicamente il punto della situazione. Questi momenti di condivisione hanno luogo da una a più volte alla settimana e non dovrebbero durare più di 20 minuti. In questo breve lasso di tempo i membri del team si assumono, l’uno nei confronti dell’altro, la responsabilità degli impegni per avanzare di punteggio e determinare cosa possa essere fatto nelle settimane successive per incrementarlo ulteriormente.
- Lasciare che i membri stessi del team definiscano in autonomia i propri “impegni” personali.
- È fondamentale che ogni membro del team risponda ad una semplice domanda: “Qual è l’azione che posso implementare che impatterà maggiormente sul tabellone segnapunti? (La terza regola dell’Execution Management: coinvolgere le persone).
Come strutturare i meeting periodici?
Durante la riunione ciascun membro del team riferisce su tre punti:
- Rendiconto: riassumere gli impegni della settimana precedente. In questa fase occorre celebrare eventuali successi, ma ascoltare e supportare le persone che hanno necessità di un aiuto o di supporto;
- Revisione: analizzare il “tabellone segnapunti”, imparare dai successi e dai fallimenti. L’entusiasmo delle persone quando percepiscono il loro impatto sui risultati sarà palpabile. Ma anche l’energia che si sprigiona quando avranno imparato qualcosa di nuovo, che tutti potranno usare la settimana seguente;
- Pianificazione: liberare il percorso dagli ostacoli e assumere nuovi impegni. I membri del team si impegneranno in azioni specifiche per impattare il punteggio sullo tabellone segnapunti. Quando le persone si impegnano, non solo nei confronti del loro manager ma anche dei loro colleghi, l’impegno andrà oltre la prestazione professionale e diventerà una promessa personale.