Negli ultimi 15 anni, il centro attorno al quale hanno ruotato le strategie di sviluppo innovativo dei player retail sono legate ai concetti di multi-channel e di cross-channel, ovvero l’utilizzo, da parte del consumatore, di una varietà di canali on e off-line nel suo percorso di acquisto. Oggi questi concetti sono superati ed hanno lasciato spazio ad un altro concetto chiave: l’omnichannel.
Omnichannel è la vera convergenza tra digitale e fisico, che intende mettere al centro un consumatore che vuole poter utilizzare tutti questi canali simultaneamente. In questo contesto, come evolveranno i negozi reali? Resisteranno all’attacco del digitale?
La risposta è si, ma occorre far evolvere le vecchie riflessioni legate al tema della shopping experience a abbracciare il concetto di BRAND EXPERIENCE.
Quali sono le differenze sostanziali tra i due concetti?
1 – DA NEGOZIO A TOUCHPOINT
Il negozio reale diviene uno dei touchpoint attraverso cui l’azienda entra in contatto con i propri clienti e vende i propri prodotti. L’esperienza all’interno degli store fisici deve essere ovviamente coerente con l’essenza del brand ma anche essere unica e distintiva nel contesto dei touch point (distintività di canale).
2 – TOUCH IN STORE, BUY ON LINE
Lo showrooming diventa l’opportunità vera del negozio off line: sempre più il consumatore visiterà i negozi reali con l’obiettivo di toccare con mano, provare i prodotti e sperimentare soluzioni.Per questo gli store concept, i processi organizzativi, il marketing multisensoriale e i tools diventano le chiavi su cui impostare le strategie di sviluppo sui punto vendita.
3 – NUOVO RETAIL FUNNELL: DA TRANSAZIONI AD AMBASCIATORI.
Per anni si è pensato alla shopping experience come ad uno degli strumenti per migliorare tasso di conversione e scontrino medio. Oggi non basta più, i venditori hanno un terzo obiettivo fondamentale, di eguale (e persino maggiore) importanza rispetto ai primi due: il contatto. Riuscire ad ottenere il contatto del cliente attraverso la relazione, significa avere CRM sempre più popolati da informazioni utili. Questo al fine di garantire alla catena un alto tasso di fidelizzazione attraverso la personalizzazione del servizio e sinergia tra i canali di vendita.
Il punto vendita reale deve rivedere le regole del gioco e ad oggi non mancano gli esperimenti interessanti.
Tra i tanti si fa notare, a pochi giorni dall’apertura, il primo Techshop europeo, aperto in collaborazione con Leroy Merlin Francia a Ivry sur Seine (Parigi).
Techshop Ateliers Leroy Merlin vuole essere uno spazio di lavoro per coloro che non ne dispongono, ma anche un luogo di apprendimento e formazione, tant’è che sono previsti ben 70 workshop e seminari dedicati rispettivamente all’utilizzo delle macchine, alle logiche di progettazione e alla realizzazione, vera e propria, di mini-progetti, ad esempio gioielli, oggetti in legno, origami, ecc. Questa nuova superficie commerciale offre la possibilità di avere spazio, attrezzature e personale competente a disposizione, per una migliore esecuzione del lavoro, oltre che favorire la socialità e la condivisione, vera e propria tendenza di questo ultimo decennio.
Thomas Bouret, direttore generale di Leroy Merlin Francia afferma: “Siamo pronti a provare e testare le nostre idee, aprire concetti differenti, alcuni a fianco dei nostri magazzini, altri all’interno e altri ancora indipendentemente dai nostri negozi.”
La sfida è il negozio di domani. Chi meglio riuscirà ad interpretare il cambiamento?
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